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venerdì 23 dicembre 2011

Pellegrini dal cuore d'oro

Il concorso “Scrittura creativa”
Associazione Culturale di Barberino di Mugello
“ESSERE”
La Magica Atmosfera del Natale
- Le Leggende -

La commissione esaminatrice ha conferito
2° premio
a
Daniela Karewicz
per la leggenda
“Pellegrini dal cuore d’oro”

Motivazione del premio

Affonda le sue radici, questa leggenda,
nel patrimonio ancestrale dell’umanità.
E’ il tema dell’Incertezza che rende pregevole questa opera:
In un mondo che, oggi, ha visto crollare tutte le sue Certezze.
I Predestinati,
gli uomini del cammino sono quelli
 che portano sul cuore il segno di una piuma d’oro.
Il tema dell’Universalità di questa “famiglia” di Prescelti
è più che mai attuale.
Tutto il racconto ha come filo conduttore valori essenziali
quali la semplicità del cuore.
la compassione, la speranza, la fratellanza nel desiderio di pace.
   
                     Acrilico 30x40 Daniela Karewicz

Un’Aquila Messaggera fu incaricata dal Supremo di divulgare un annuncio di  estremo valore. 
Girava dunque l’Aquila per tutto l’Universo, spargendo dappertutto le sue piume d’oro.
Colui che trovava la preziosa piuma, la poggiava sul petto e da quell’ istante dal cuore emanò un sottile raggio.
Meravigliati, molti si domandarono che significato avesse questo bagliore. Stupiti, cominciarono a guardare dentro di se ed a porsi domande:  “Che senso aveva la loro vita?”
Pensieri profondi invasero la loro esistenza, non riuscivano più a trascorre una vita normale.
Seguendo un misterioso impulso, abbandonarono tutto e si misero in viaggio.
Non sapevano, però, che direzione prendere. Vagavano nel buio e davanti alla loro tenacia, riuscirono alla fine a trovare una piccola luce. La luce di un altro cuore smarrito che attendeva un segno.
Così, pian piano i pellegrini dal cuore d’oro si ritrovarono in  una pianura guardandosi incuriositi.
Tra di loro erano fanciulli, uomini maturi, anziani.
Non vi erano distinzioni né di origine né di razza. 
Cominciarono a parlare tra loro dell’ inspiegabile desiderio di elevarsi. Bramavano la Saggezza, ma  non sapevano dove cercarla. Uniti dallo  stesso scopo, si misero in cammino.

Proseguivano avanti, sempre avanti ma avevano bisogno di una guida.  Stanchi, si fermarono in un deserto a riposare. Ragionando in pace, decisero di comune  accordo di mandare avanti  tre dotti uomini.  Scelgono un giovane Afro, un maturo Orientale ed un anziano Europeo.
A loro affidarono se stessi: il desiderio della sapienza,  le paure nascoste, la speranza per il prossimo.

Così, i tre magi iniziarono il viaggio verso l’ignoto, mettendosi nuovamente in cammino, illuminando la strada con la pallida luce dei loro cuori.
Vagarono senza sosta fino tarda notte  e quando, disperati, volevano rinunciare al loro compito, all’improvviso avvistarono un forte bagliore.
Un’Aquila dorata planava in alto. Con una scia tracciò una splendente rotta.
I tre raminghi, ripresero rallegrati il cammino seguendo la traccia luminosa.
Non si smarrirono mai più.
Attraversarono  paesi tormentati da guerre, crudeltà e ignoranza.
Ai più poveri donarono tutto ciò che possedevano e quando era loro rimasto solo un chicco d’oro, un granello d’incenso e una piccola anfora di mirra, l’Aquila sparì.
Non avevano più bisogno delle indicazioni. I loro cuori spalancati diffondevano una immensa luminosità  che indicava la strada da seguire.
Altruismo e saggezza illuminarono il loro cammino fino alle mura di una città antica.
In una stalla trovarono una povera famiglia con un bambino innocente, appena nato. Giaceva nella mangiatoia fasciato in logorati stracci. 
Commossi si inginocchiarono davanti a tale miseria e donarono al piccolo i loro ultimi beni: un chicco d’oro, un granello d’incenso ed una piccola anfora di mirra.
La loro umiltà è generosità venne notata e rivelata al mondo intero.
Il povero bambino onorato dai nobili magi, diventerà il simbolo dell’Umanità.
In breve tempo arrivarono i compagni rimasti nel deserto. Seguivano le orme dei tre messaggeri,  anche loro diffondendo il bene ed offrendo a tutti  la scintilla del loro cuore.

E quando nel tuo cuore risplende la Sacra Luce, essa si rispecchierà negli occhi incontrati sul tuo cammino.  Ed  in ogni volto incontrato riconoscerai un bambino innocente.

 Daniela Karewicz.

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